La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore localizzato ai muscoli e ai tessuti fibrosi come tendini e legamenti. Si tratta di una malattia la cui eziologia, tuttora sconosciuta, è probabilmente autoimmune a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
I sintomi sono:
- dolore cronico e diffuso prevalentemente muscolare;
- rigidità muscolare e articolare;
- elevata sensibilità al dolore;
- astenia (stanchezza cronica);
- disturbi dell’umore e del sonno;
- sindrome del colon irritabile.
I sintomi descritti possono essere presenti contemporaneamente o comparire gradualmente nel corso della malattia. Altri disturbi possono essere confusione mentale, problemi di memoria e di concentrazione, deflessione del tono dell’umore ed ansia.
La causa della fibromialgia è sconosciuta, ma tra le ipotesi più accreditate c’è quella autoimmune per cui il sistema immunitario dell’individuo reagirebbe contro lo stesso organismo. I pazienti presentano un’amplificazione della percezione del dolore.
I sintomi a volte iniziano dopo un trauma fisico, interventi chirurgici, infezioni od un significativo stress psicologico. In altri casi, i segni della fibromialgia si accumulano gradualmente nel tempo, senza alcun singolo evento di attivazione evidente.
DIAGNOSI E TRATTAMENTO
Al momento non esistono test o indagini che permettano di fare diagnosi di fibromialgia, poiché non si associa ad alcuna alterazione strumentale, pertanto la diagnosi è strettamente clinica, basata sulla presenza di dolore diffuso. La ricerca di “TENDER POINTS” (punti elettivi di dolorabilità) è l’unico ausilio alla diagnosi.
La fibromialgia richiede un approccio multidisciplinare, attraverso l’utilizzo di farmaci sintomatici (analgesici, antiinfiammatori, miorilassanti, antidepressivi, ipnotici), associati ad esercizio fisico, tecniche di rilassamento, e psicoterapia.